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Notizie Aggiornamenti e Novità


Notizia 08/03/2014

Debiti scaduti PA : arrivano i codici


Con la Risoluzione 24/E del 4 Marzo 2014 le imprese creditrici della PA hanno finalmente ottenuto la piena attuazione delle norme contenute nel DL 35 2013, c.d. "Decreto Sblocca-Debiti".
Sara' infatti possibile, con il nuovo codice 260E nel mod. F24 Enti Pubblici e con il nuovo codice 2600 nel mod. F24 Elide, in presenza di crediti certificati, per i soggetti creditori nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni di crediti, da somministrazioni, forniture e appalti, non prescritti, certi liquidi ed esigibili e maturati al 31.12.2012, di poterli utilizzare in compensazione per pagare le somme dovute in base agli istituti definitori e deflativi (accertamento con adesione, adesione all'invito al contraddittorio o al pvc, acuqiescenza, definizione agevolata delle sanzioni, conciliazione giudiziale e mediazione).





Notizia 07/03/2014

Studi di settore 2013 : arriva l'ok degli esperti


Anche quest'anno arriva il restyling per gli studi di settore.
L'iter era partito da lontano, da quando, con la pubblicazione nei supplementi straordinari alla GU Nr 304 del 30.12.2013, erano stati approvati dal MEF 69 studi evoluti (6 per attivita' professionali, 21 per attivita' commerciali, 21 per attivita' manifatturiere e 21 per la produzione di servizi) come capaci a rappresentare la realta' dei settori e delle aziende a cui si riferivano.
Contenuti in un altro DM erano poi gli indicatori territoriali che dovevano costituire da base delle differenziazioni geografiche applicabili dal periodo d'imposta 2013 : 1) canoni di locazione degli immobili 2) livelli quotazioni immobiliari 3) livelli canoni affitto locali commerciali 4) livelli reddito medio imponibile ai fini dell'addizionale IRPEF 5) livelli retribuzioni.
Con la seduta del 4 Marzo e' arrivato anche l'ok della Commissione degli Esperti, organo composto da rappresentanti dell'AF, delle categorie produttive e professionali e degli Enti Locali, deputato ad esprimere il parere circa la capacita' dei singoli studi di riuscire a rappresentare la realta' economica alla quale si riferiscono.
Occorre in particolare segnalare come la Commissione abbia decretato come eccessivamente selettivi ai fini dell'applicazione del c.d. Sistema premiale due dei nuovi indicatori di coerenza introdotti dallo scorso anno negli studi revisionati nel 2013, vale a dire il "margine per addetto non dipendente" e "l'indice di copertura del costo di godimento dei beni di terzi e degli ammortamenti", ottenendo la disapplicazione del primo, ritenuto il piu' penalizzante.
Ricordiamo, infatti, che il sistema premiale, previsto dall'art. 10 del DL 201 2011, consente, alle imprese che risultino non solo congrue ma anche coerenti, di conseguire i tre seguenti vantaggi
1) preclusione degli accertamenti basati su presunzioni semplici in tema di imposte dirette ed Iva
2) riduzione di un anno dei termini per l'accertamento
3) aumento da 1/5 a 1/3 dello scostamento reddituale consentito per l'applicazione del redditometro, vantaggi riservati per il 2012 a solo 91 dei 205 studi di settore esistenti.
La soluzione adottata conferma le conclusioni che erano state raggiunte il 28 Novembre 2013, nel corso della validazione degli studi revisionati nel 2013, dalla Commisione degli Esperti, secondo la quale entro Marzo 2014, a seguito di analisi effettuate e degli incontri delle associazioni di categoria, si dovesse giungere o alla sterilizzazione degli indicatori individuati in sede di applicazione o alla loro modifica sostanziale ovvero sostituzione con altri indicatori.
Per il periodo d'imposta 2014, intanto, parte il nuovo iter di revisione di altri 68 studi di settore (18 del settore manifatturiero, 16 del settore servizi, 6 delle attivita' professionali 28 del commercio), come stabilito dal provvedimento AgE pubblicato lo scorso 21 Febbraio





Notizia 06/03/2014

Contributi Farmacisti : nuove scadenze, vecchia riscossione


Farmacisti alla cassa, con nuovo importo contributi e soprattutto nuove scadenze.
L'importo relativo alla c.d. prima emissione, che ammonta in caso di versamento c.d. intero a Euro 4.442,00 (pari a Euro 4.398 per la Previdenza, Euro 29 per la Assistenza e Euro 15 per la Maternita'), dovra' essere regolato nelle consuete 3 rate, con date di scadenza differenti rispetto allo scorso anno.
Per il 2014, quindi, i contributi verranno pagati il 31 marzo, il 3 Giugno e il 31 Luglio, con rate di pari importo di Euro 1.481 circa.
Non cambiera', nonostante l'apertura al sistema dei cc.dd. versamenti unitari con mod.F24, decisa con DM del 10.01.2014, la modalita' di pagamento : si continuera' con il consueto sistema del M.A.V.
E' stato proprio l'ENPAF, l'ente di previdenza dei Farmacisti, ad informare che, poiche' il pagamento a mezzo F24 prevedeva la stipula di una convenzione con l'Agenzia delle Entrate, per il momento rimane di fatto escluso l'accesso alla compensazione per i suoi assistiti.





Notizia 05/03/2014

Sistri fase 2 alla partenza con restyling


Nuovo decreto a firma Ministro dell'Ambiente per esentare dagli obblighi Sistri le cc.dd. Microattivita'.
Da Lunedi' 3 Marzo 2014, data di partenza della fase 2, e' stato infatti stabilito che imprese ed enti con meno di 10 dipendenti non avranno l'obbligo di iscrizione al sistema e di pagamento del relativo contributo, restando invece validi gli obblighi di tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione.
In attesa di riportare commenti piu' approfonditi sul nuovo decreto, ricordiamo brevemente che, a seguito della conversione in legge del DL 150 2013, c.d. Milleproroghe, e' stata confermata al 3.03.2014 la partenza della fase 2, che interessa i cc.dd. "produttori iniziali di rifiuti pericolosi", con spostamento al 31.12.2014 del c.d. "regime binario", che obblighera' sia alle scritture cartacee sia a quelle eletroniche, e con rinvio alla fine dell'anno dell'entrata in vigore del regime sanzionatorio. Ci sara' inoltre da attendere altri 15gg dalla data di entrata in vigore del decreto perche' siano disponibili sul portale dedicato le procedure per prima iscrizione, modifica anagrafica, pagamento, richiesta di conguaglio o risoluzione di criticita' relative ai produttori inziali per i quali non si applica l'esenzione introdotta.





Notizia 04/03/2014

2013 e crisi : che cosa dicono i dati....


Notizie complesse e a volte contrastanti arrivano da piu' parti sulla situazione italiana nel 2013 e piu' in generale sullo scenario della crisi.
Lo spunto di riflessione proviene dall'analisi dell'Istituto nazionale di statistica relativa ai dati dell'anno appena concluso. Partendo dal PIL, Prodotto Interno Lordo, si conferma la preannunciata contrazione, che e' stata pari all'1,9%, vale a dire al di sotto del risultato del 2000.
Nel rapporto Deficit/PIL raggiungiamo la misura del 3%, a fronte di un avanzo primario (differenza fra spesa pubblica ed entrate tributarie e extra-tributarie, esclusi gli interessi a servizio del debito) che scende dal 2,5% al 2,2% e di un debito pubblico accumulato che tocca il livello record del 132,6% del PIL, con un aumento di 5,6 punti percentuali rispetto al 2012. Sul fronte della domanda, quella per consumi finali nazionali subisce la flessione del 2,2%, mentre quella per investimenti fissi lordi del 4,7%. La spesa complessiva, scesa a 114,3 miliardi, registra un calo di 3,6 miliardi, con la spesa per consumi delle famiglie a -2,6%, quella per prodotti alimentari a -3,1%, quella per l'abbigliamento a -5,2% e quella per il settore sanita' a -5,7%.
Sul fronte import-export, se le esportazioni di beni e servizi registrano un aumento dello 0,1%, le importazioni incassano una diminuzione del 2,8%. Di segno opposto i dati sulle retribuzioni lorde pro capite, che aumentano dell'1,4% (settore agricolo +2,6%, industria +2%, costruzioni +1,8% e servizi +0,9%), con una diminuzione pero' dello 0,7% dei redditi da lavoro dipendente.
Per non parlare della c.d. pressione fiscale, che risulterebbe essere diminuita dello 0,2%, assestandosi al 43,8%. C'e' da sottolineare, pero', che le entrate totali della PA sono diminuite dello 0,3% e che si e' registrato, come era logico attendersi, un calo del gettito IVA-IMU-Accise con conseguente diminuzione dell'entrate da imposte indirette di circa il 2,6%. Aumentano, invece, dello 0,6% le entrate da imposte dirette.
Se poi ci si sposta dai dati dell'ISTAT a quelli dei tribunali e delle camere di commercio, si continua ad assistere alla chiusura delle aziende per motivi legati al c.d. credit crunch, come sottolineato da un'indagine Cerved che ha liquidato il 2013 come uno dei piu' duri del periodo di crisi. Liquidazioni volontarie, fallimenti e procedure non fallimentari hanno lasciato sul campo ben 111.000 aziende, con un aumento del 7,3% rispetto al 2012.
I concordati preventivi sono aumentati del 103%, mentre i fallimenti del 12%, con un'accelerazione nell'ultimo trimestre 2013, toccando tutti i settori produttivi e non risparmiando neanche quelli che avevano dato segnali di una timida ma graduale ripresa. Anche per le altre procedure concorsuali si e' dovuto registrare il risultato record dell'aumento del 53,8%, giungendo ad un numero di circa 3.000, e per le liquidazioni volontarie, che da sole hanno provocato la cessazione dell'attivita' per ben 94.000 aziende, si registra un +5,6%.
Giungono, per fortuna e sperando siano forieri di buone notizie, auspici positivi dal presidente della BCE, Mario Draghi, che, all'audizione al Parlamento dell'Unione, afferma che il peggio sia alle nostre spalle e che, nonostante i perduranti rischi e la forte disoccupazione, la ripresa possa essere piu' vicina. Nei vari paesi sono in corso di attuazione come misure di assestamento quelle riforme strutturali relative al bilanciamento dei conti pubblici nazionali che non pochi problemi stanno causando ai cittadini, ragion per cui il risultato finale non puo' ancora dirsi raggiunto, ma i segnali vanno interpretati come positivi, nonostante la bassa occupazione perdurante e l'aumento della disoccupazione (che ha raggiunto il 12,9% a Gennaio 2014).
Per concludere, pero', non si puo' tralasciare il punto di vista FMI che, attraverso le parole di Christine Lagarde sottolinea come l'inflazione ai minimi storici dell'area Euro svolga un effetto deprimente sulla ripresa e che i problemi siano tuttora rappresentati da una parte dagli alti livelli di debiti nazionali e dell'altra dalla frammentazione finanziaria dell'Eurozona.





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